Come saremo tra vent'anni.......

Visto che siete arrivati fino a qui, oltre a leggere quello che il sito riporta, vi chiedo 5 minuti, selezionate cliccandoci sopra il filmato che trovate a destra in alto. Vi chiedo anche di vederlo e sopratutto ascoltarlo fino alla fine..... è una testimonianza toccante ma sopratutto vera. Pensate che un domani, magari non lontano, potreste essere al posto suo.........

Firmo o non firmo.... questo è il dilemma


Dura la vita.... uno se ne sta li, tranquillo, si crogiola nelle sue certezze.. ed ecco che salta fuori qualcuno che ti sconvolge la vita. Cosa significa, ".. hai tempo fino al 30 Giugno..." io non so che fare, ...e se poi mi vogliono fregare? ... i soldi sono miei e guai a chi me li tocca, ho sentito stamattina sul pullman un amico del portiere che diceva all'autista che lui, i soldi non li da a nessuno, li mette sotto la mattonella... si! E poi? E se quando dovrò andare in pensione avessero ragione loro? Io come faccio se non mi danno più la pensione? Con quei 4 soldi del TFR posso andare avanti per un po ma poi?.......
E sì mi immagino quanti di voi hanno fatto una riflessione del genere almeno una volta, e quanti di voi la fanno mediamente una volta al giorno, e poi, magari si conclude ".... ma si ci penso domani, tanto c'è tempo fino al 30 giugno...." .
Brutta riflessione, il tempo sta per scadere, e la maggior parte di voi sta per fare la scelta più sbagliata, ASPETTARE!
Si perchè da piu parti, regna la disinformazione, e la maggior parte di voi, anche male consigliati dai Datori di lavoro e dai loro consulenti, hanno fatto la scelta attendista, cioè " ...io li lascio in azienda e poi ci penserò....." il che significa io li lascio in azienda e ciccia, qualcuno penserà a me tanto "... prima che vado in pensione c'è tempo....".
La tecnica dello struzzo.
Lasciatemi dire che così fate uno sbaglio enorme, date spazio alla pigrizia e alla fine farete SICURAMENTE la scelta sbagliata, perche più campane sentirete, più aumenterà la vostra confusione, e qui subentreranno quelli che vi diranno quello che volete sentirvi dire, vi toglieranno ogni problema, l'incertezza fa male, meglio se si preoccupa qualcun'altro per voi....
e vedrete che arriveranno quelli che vi sfileranno il vostro TFR e voi sarete anche contenti di darglielo.......
Ma ditemi, cosa sperate di scoprire fra altri sei mesi, che non possiate avere scoperto adesso? Che fatidica domanda pensate vi possa venire in mente per scoprire se la scelta che state facendo è SICURAMENTE quella giusta per voi? Cosa potrete chiedere dopo il 30 giugno che non potreste chiedere oggi? E qualora le domande fossero le stesse, pensate che le risposte possano essere diverse?
Non aspettate, fate la scelta oggi, ogni anno perso sono soldi in meno che prenderete! La vostra migliore arma sta nell'avere la possibilità di uscire dal fondo in qualunque momento. Ricordate che il coltello dalla parte del manico lo avete voi, siete voi che avete i soldi, basta non scegliere i fondi chiusi, quelli di categoria per intenderci, che oltre a dare rendimenti bassi non vi permettono di uscire quando volete. Sottoscrivendo un PAC (piano di accumulo) individuale, e avendo chi vi aiuta nella gestione, OBBLIGHERETE il gestore del fondo a fare il VOSTRO interesse perche, guarda caso, il vostro interesse coincide con l'interesse del Gestore:
.... se guadagnate voi, guadagnano anche loro.
Se non vi trattano bene, potete andarvene senza spendere una lira ed il gestore ci rimette ......
come diceva Arbore in una famosa pubblicità:
"....meditate gente, meditate...."

P.S. visto che io non costo niente, sfruttate l'occasione, mandate delle E-Mail, io rispondo a tutti

A Disposizione di..... quasi tutti


Ricevo numerosissime mail di richiesta intervento, e nei limiti del tempo che ho a disposizione rispondo a tutti, ma sovente, per rispondere ho bisogno di dati che normalmente non si inviano per mail. Infatti mai come per questa riforma ogni persona è un caso a se stante. Purtroppo pero, come al solito siamo arrivati al capolinea e quasi tutti ora si rendono conto che devono scegliere. Nel ricordarvi che DOVETE fare una scelta, e raccomandandovi di NON fare valere il silenzio assenso, in quanto è l'unica opzione che non consente di cambiare idea in seguito, per rispondere un po a tutti, a questo punto, per venire incontro a tutti coloro mi chiedono consulenza, vi dico che opero nella provincia di Torino, dove fornisco consulenze personali GRATUITE a domicilio. Faccio anche consulenze di gruppo, sempre nella provincia di Torino e sempre GRATUITAMENTE. Siccome ormai il tempo è agli sgoccioli, chi fosse interessato ad una consulenza personalizzata, al calcolo del vitalizio futuro con i propri parametri, scrivete una mail, al seguente recapito:
con nome cognome ed indirizzo insieme ad un recapito telefonico, e possibilmente uno spettro di giorni ed orari. Sarete contattati entro qualche giorno con la data nella quale io potrò farvi visita. Per quelli che vivono fuori dalla provincia di Torino, se lo credono, li farò contattare da colleghi di provata capacità e fiducia.
Per quelli che invece preferiscono una consulenza più anonima, resto a disposizione come sempre via Mail. Leggete i post e chiedete, io rispondo a tutti.

...i dubbi non finiscono mai...


Lavoratrice a domicilio, al quale il tfr viene liquidato mensilmente in busta paga, rientra nella normativa?

Di seguito riporto la risposta fornita dal ministero del lavoro. Ai lavoratori a domicilio si applica la riforma della previdenza complementare. Nel caso in cui il lavoratore decida di lasciare il TFR presso il proprio datore di lavoro, qualora quest'ultimo abbia alle proprie dipendenze almeno 50 dipendenti, non esistendo per questa categoria di lavoratori l'obbligo di trasferire il TFR al fondo di tesoreria, così come stabilito dall'art. 1 "Finanziamento del "Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fini rapporti di cui all'art. 2120 del c.c. " comma 8 del decreto ministeriale attuativo della Legge Finanziaria che disciplina il funzionamento del Fondo Tesoreria, il TFR rimarrà accantonato presso l'azienda stessa.

In aggiunta alla risposta del ministero del lavoro, si segnala che in deroga al principio generale della corresponsione del TFR in fase di cessazione del rapporto di lavoro, data la specialità del lavoro a domicilio, alcune contrattazioni collettive possono prevedere l'erogazione
periodica di una indennità sostitutiva del TFR corrisposta ad ogni periodo di paga e quindi non disciplinato dall'art. 2120 del c.c..
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Lavoratore assunto dal 1998 nel settore metalmeccanico, nel periodo gennaio 87- giugno 87 come calciatore è stato iscritto all'ENPALS Si deve tener conto del periodo di iscrizione all'ENPALS per la compilazione esatta del modello ministeriale?

Se ci si riferisce al fatto che il lavoratore possa essere considerato "vecchio iscritto", si ricorda che i vecchi iscritti sono coloro che al 28 aprile 1993 avevano già una posizione assicurativa attiva presso un ente di previdenza obbligatoria.
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Nel caso di versamenti volontari aggiuntivi, è possibile combinare le periodicità dei versamenti in modo che non debba versare grossi importi concentrati in pochi periodi dell'anno?

Non esistono dei vincoli temporali per la definizione della periodicità dei versamenti (in questo caso il datore di lavoro potrebbe scegliere una cadenza anche mensile).
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Cosa succede ad un titolare che versa il tfr in ritardo?

Se il datore di lavoro versa il TFR verso una forma complementare ,in caso di versamento ritardato del TFR non incorre / non sono previste sanzioni particolari.
Diverso invece se il TFR deve essere versato dal datore di lavoro al fondo pensione INPS perchè il mancato o ritardato versamento in questo caso è equiparato a quanto previsto per il mancato/ritardato versamento di contributi.
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È POSSIBILE FAR SOTTOSCRIVERE UNA PENSIONE INTEGRATIVA AD UN MINORE CON CONTRIBUTO TFR?

I lavoratori minorenni regolarmente iscritti alla previdenza di base possono sottoscrivere la TBN, così come avveniva nel passato, con la possibilità di destinare il TFR e godere della deducibilità degli eventuali contributi versati.
Occorrerà una dichiarazione di esercizio della patria potestà da parte del genitore che firma e l'autorizzazione del giudice tutelare.
Il minore, dovrà inoltre sottoscrivere il modulo ministeriale TFR 1/ TFR 2 e il modulo di adesione alla TBN.
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In cosa consiste il Fondo di Garanzia per l'erogazione del TFR? Come è alimentato questo fondo? Quali sono i soggetti assicurati?

Il Consiglio della CEE con direttiva 987/80 del 20.10.1980 ha voluto garantire ai lavoratori subordinati una tutela minima in caso di insolvenza del datore di lavoro. Per maggiori dettagli si rinvia alla Circolare INPS n. 53 del 7 marzo 2007. Il Fondo è alimentato con un contributo a carico dei soli datori di lavoro pari allo 0,20% della retribuzione imponibile, elevato allo 0,40% per i dirigenti di aziende industriali. I soggetti assicurati che possono richiedere l'intervento del Fondo sono tutti i lavoratori dipendenti i cui datori di lavoro sono tenuti al versamento
all'INPS dello 0,20%; in caso di decesso del lavoratore, l'intervento del Fondo può essere richiesto dagli eredi e conviventi.
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Per quanto riguarda i versamenti che l'azienda può fare a favore di un fondo (nel nostro caso cometa), sotto il punto di vista fiscale esistono gli stessi benefici previsti per i versamenti che l'azienda può fare versando su, per esempio,TaxBenefit New? Vale anche per altri fondi o solo per il Cometa? Quali sono i riferimenti normativi?

I vantaggi compensativi in capo al datore di lavoro sono identici sia nel caso in cui il TFR debba essere trasferito ad un fondo di categoria piuttosto che ad un piano individuale di previdenza, in quanto così come indicato dall'art. 10 del D.Lgs 252/05 si fa riferimento a forme di previdenza complementare.
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Una Lavoratoratrice lavora (è socia e dipendente part time) in una azienda che fino al 31.12.06 aveva meno di 50 dipendenti. Da qualche settimana l'azienda ha superato i 50, avendo fatto assunzioni. Nel dubbio ha firmato l'adesione a TBN ma questo punto ( Oltre 50) non potrà più lasciare il TFR in azienda oppure potrebbe ancora ?

Attualmente come indicato nella circolare INPS N.70 del 03 aprile 2007 il limite dimensionale si calcola, per le aziende in attività al 31 dicembre 2006, prendendo a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nell'anno 2006. Pertanto eventuali modifiche che dovessero successivamente intervenire in relazione al numero degli addetti risultano irrilevanti al fine di
individuare la sussistenza dell'obbligo al versamento, sia in caso di riduzione del numero degli addetti a meno di 50, sia in caso di raggiungimento in data successiva al 31 dicembre 2006 di un numero di addetti pari o superiore a 50.
Nel caso di specie qualora la lavoratrice scegliesse di voler mantenere il TFR presso il proprio datore di lavoro, lo stesso continuerà ad essere accantonato in azienda.
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Se un lavoratore, ha già deciso di lasciare il TFR in azienda, da quando è possibile cambiare idea?

Se ci si riferisce alla possibilità di revocare la scelta di voler mantenere il TFR maturando presso il proprio datore di lavoro, la Covip ha chiarito che:
"tale scelta può essere successivamente revocata e il lavoratore può conferire il TFR maturando ad una forma pensionistica complementare dallo stesso prescelta".
Al riguardo occorre specificare che la successiva determinazione del lavoratore di destinare il proprio TFR maturando a previdenza complementare può essere effettuata dal lavoratore in qualsiasi momento e può essere manifestata al datore di lavoro in forma scritta, senza la necessità di utilizzare un apposito modulo a tal fine predisposto, fermo restando l'obbligo del datore di lavoro di conservare la relativa documentazione.

..... Domande e Risposte.... 2


1) In Milano Finanza del 28 aprile scorso - con l'inserto PF News - è riportato il seguente quesito sul TFR: "Essendo la riforma per il TFR decollata solo per i lavoratori del settore privato, si chiede se per i lavoratori pubblici per i quali esiste il fondo di categoria (espero o Laborfonds ) vale sempre il limite di deducibilità vecchio (doppio quota TFR destinato al fondo) o è stata eliminata anche per loro?" RISPOSTA. "... pertanto, nei confronti dei dipendenti pubblici non si applicano le disposizioni riguardanti: 1. diritto alla portabilità del contributo del datore di lavoro e del TFR; 2. si applicano le norme del DlLgs. 47/2000....." E' corretto quanto detto dal giornale?

La riforma della previdenza complementare attuata mediante il D.Lgs 252/05 e con specifico riferimento alle scelte di destinazione del TFR non riguarda i dipendenti pubblici. Sono esclusi anche quei dipendenti del settore pubblico titolari del TFR e anche coloro che abbiano destinato lo stesso al fondo di categoria (in particolare f.do ESPERO destinato agli insegnati della pubblica amministrazione).

Quanto riportato nell'articolo del quotidiano è corretto solo con riferimento alla portabilità e alle scelte circa il conferimento del TFR alla previdenza complementare.

Rettifico quanto riportato su MF con riferimento alle disposizioni fiscali, in quanto anche per le forme pensionistiche complementari che non hanno richiesto o che non hanno ottenuto l'adeguamento in Covip si applicano le nuove disposizioni fiscali previsti dal D.Lgs 252/05 sia con riferimento ai contributi (versati dal 2007) che alle prestazioni (maturate dal 2007).
Un dipendente pubblico può sottoscrivere tramite dei versamenti volontari la TBN.
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Il Lavoratore non ha ancora aderito può decidere di versare un contributo volontario su un fondo di categoria e il TFR su un altro fondo?

Il fondo pensione di categoria ha origine contrattuale, di conseguenza le regole di contribuzione sono stabilite dagli accordi collettivi che hanno istituito il fondo pensione. Queste regole contributive prevedono un versamento a carico del datore di lavoro, un versamento a carico del
lavoratore ed il versamento di una quota di TFR. Se si aderisce al fondo pensione ci si deve uniformare alle regole di versamento stabilite dagli accordi collettivi vigenti. Dunque, non esiste
la possibilità di contribuire al fondo negoziale solo con il proprio contributo e con quello del datore di lavoro. Esiste invece la possibilità di versare al fondo negoziale solo il TFR maturando: ma in questo caso non si ha diritto al contributo del datore di lavoro stabilito dagli accordi
applicabili al suo rapporto di lavoro.
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I portalettere dipendenti di Poste Italiane SpA, iscritti all'INPDAP, possono conferire il proprio TFR o meno a un fondo di tipo PIP (vale la stessa regola dei dipendenti delle autostrade - ferrovie?)

Premesso che rientrano nel settore privato le aziende di Stato privatizzate, anche solo nella forma giuridica, quali Ferrovie, Poste Italiane, ANAS, ENAV, CONI Servizi, etc, occorre verificare ai fini della destinazione del TFR in capo al dipendente l'applicazione o meno dell'art.
2120 del c.c. (disciplina del trattamento di fine rapporto).
Gli enti pubblici economici e gli altri enti ex pubblici ora privatizzati, hanno una duplice situazione, se il datore di lavoro non accantona il TFR (che quindi è creato sotto forma di contribuzione presso l'INPDAP) si trovano nella impossibilità di operare, se viceversa sono soggetti alla disciplina del TFR, pur in presenza di contribuzione INPDAP, i lavoratori
potranno effettuare la scelta di devolvere il TFR a previdenza complementare.
In pratica se il datore di lavoro non è un ente pubblico in senso stretto, la normativa privata della previdenza complementare si applica a tutti i lavoratori che non hanno optato per la normativa INPDAP di accantonamento del trattamento di quiescenza all'istituto stesso.
Si consiglia in ogni caso di verificare direttamente con l'amministrazione del personale della società presso la quale il cliente presta la propria attività.
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A) Può una persona di 72 anni non pensionata fare e dedurre un PIP?
B) un 64enne che fa un PIP con differimento può dedurre anche oltre il 65° anno di età?
C) più in generale una persona può portare avanti i versamenti su PIP vita natural durante (anche se già pensionato) e consegnare così ai figli un capitale esentasse dopo aver beneficiato della deducibilità?

a) Un soggetto che ha già raggiunto l'età pensionabile prevista dal regime obbligatorio di appartenenza non può sottoscrivere una forma pensionistica complementare.
b) La forma pensionistica complementare deve essere sottoscritta almeno un anno prima del raggiungimento dell'età pensionabile prevista da regime obbligatorio di appartenenza e con un minimo di 5 anni di partecipazione. Nel periodo di differimento è possibile dedurre i premi
versati.
c) La quota parte della prestazione pensionistica dedotta nel corso di durata del piano è soggetto a tassazione. La prestazione è tassata col le medesime regole anche in capo agli eredi nel caso di decesso dell'aderente.

Pari diritti....


Molti sono dubbiosi se passare ad una forma pensionistica o rimanere ancorati alla vecchia gestione del TFR, poichè pensano di perdere l'opportunità di accedere ai denari accantonati in caso di necessità. Va detto che questo è vero per quanto riguarda i fondi chiusi, in quanto, per definizione danno l'accesso ai denari del sottoscrittore in periodi temporali prestabiliti, e di conseguenza per avere i denari, in caso di urgenza, bisogna pagare una penale (questo è il caso dei fondi di categoria). Viceversa, nel caso dei fondi aperti, siano essi in forma collettiva o PIP (Piano previdenziale individuale), per regolamento consento le stesse agevolazioni che, per legge, sono accordate al TFR, le vogliamo citare qui di seguito:
  • in caso di malattia, ricovero urgente, spese mediche per il sottoscrittore, i figli e la moglie, si può richiedere, in qualunque momento fino al 75% del capitale disponibile al momento della richiesta
  • dopo almeno otto anni di versamenti, si può richiedere fino al 75% del capitale disponibile per le seguenti necessità:
    • Acquisto prima casa per se o per il figlio previo consegna atto notarile
    • Ristrutturazione casa previo presentazione fattura
    • Matrimonio dei figli
    • Spese per gli studi universitari.
  • Sempre dopo almeno otto anni è possibile richiedere fino ad un 20% del capitale versato per altre spese.


Inoltre per quanto riguarda i casi di necessità per cessato lavoro per periodi prolungati, si può, ma non è obbligatorio, richiedere fino al 50% del capitale, dopo 12 mesi di inattività, e fino al 100% del capitale dopo 48 mesi di inattività.
In ogni caso se non si ritiene di accedere a questo denaro, anche durante i periodi di inattività, il capitale continua a maturare interessi. Inoltre, contrariamente al TFR vero e proprio, è facoltà del sottoscrittore decidere, se reintegrare le somme richieste in anticipo oppure no.

TFR... Questione di professionalità


Una delle principali fonti di disinformazione, che contribuiscono a creare confusione in testa ai lavoratori che devono esprimere una scelta, è la mancanza di chiarezza. Infatti molti tendono a confondere un fondo chiuso con uno aperto, restando così in balìa di chi usa questa confusione per indurre il lavoratore in errore.
Iniziamo a sgombrare il campo, per prima cosa, bisogna diffidare di chi si improvvisa esperto, e mette a disposizione dei fondi dall'oggi al domani, Ormai lo scenario dei fondi TFR è pieno di gente che spera di "ARRAFFARE" una fetta della torta, chi contando sull'orientamento politico, chi sul fatto che siete cliente. E' incredibile che persino un noto marchio della grande distribuzione, conosciuto per le rivendite di Formaggi e Salumi oggi proponga anche un fondo TFR!
Questo è indice di grande confusione e Scarsa professionalità, ma vi immaginate, "..... signora, cosa desidera, un etto di mortadella, due chili di pane e magari mentre c'è le servo un etto di TFR?..."
Ora, con tutto il rispetto, immagino che se vi si rompe il rubinetto, chiamate l'idraulico e non il falegname, mi piace pensare che se si tratta dei vostri soldi avrete la prudenza di consultare un professionista, uno come... me che magari non sa come si affetta il salame ma che sa sicuramente dove indirizzarvi perchè i vostri soldi abbiamo il migliore rendimento, qualcuno che vi possa dare una garanzia, un professionista, che ha studiato per darvi un buon servizio, e che continua a studiare per migliorare sempre di più questo servizio...... ma sopratutto, una persona che ci mette la sua faccia, una persona che ha nome e cognome e che in qualunque momento è disponibile a dare delle spiegazioni dettagliate, e che vi aiuta a fare la vostra scelta. Una persona che sarà sempre li anche tra 10 anni, sempre lo stesso, a parlare con voi ed a cercare di aiutarvi nelle scelte che contano.